L’Ospedale San Camillo IRCCS è lieto di annunciare l’ottenimento di quattro finanziamenti, di cui due per l’attività di Ricerca Finalizzata (RF) e due presentati da Giovani Ricercatori (GR), ricercatori di età inferiore ai 40 anni. I vincitori sono il Professor Marco Zorzi (RF), il Dr Andrea Turolla (RF), il Dr Giovanni Pellegrino (GR) e la Dr Maria Montefinese(GR).

I ricercatori hanno presentato quattro progetti, tutti volti a sviluppare e migliorare le pratiche di neuroriabilitazione per pazienti affetti da ictus, che saranno realizzati grazie al finanziamento del Ministero della Salute e che verranno condotti presso i laboratori dell’Istituto. I progetti utilizzeranno metodologie all’avanguardia, dalle più avanzate tecniche di neuroimmagini e neurofisiosiologia, combinate a metodiche neurocomputazionali, per il fine ultimo di aumentare l’efficacia della riabilitazione personalizzata del paziente colpito da ictus.

Ogni progetto sarà seguito da un’équipe di esperti composta da collaboratori interni ed esterni al San Camillo IRCCS, tra cui professori e ricercatori provenienti dalle Università di Ghent, Londra, Padova e Roma.

 

Progetti, Ricercatori, Équipe

  • Marco Zorzi, Professore Ordinario di Psicologia Cognitiva e Intelligenza Artificiale presso l’Università di Padova e Ricercatore Senior al San Camillo IRCCS, svilupperà il progetto “Eye-movement dynamics during free viewing as biomarker for assessment of visuospatial functions and for closed-loop rehabilitation in stroke”. Lo studio pone attenzione al trattamento di difetti visuospaziali che emergono a seguito di un ictus cerebrale, come ad esempio la negligenza spaziale unilaterale, una condizione che limita la capacità di prestare attenzione a quello che avviene in una certa parte del proprio campo visivo. Per fare ciò, il Prof. Zorzi e la sua équipe indagheranno le dinamiche dei movimenti oculari in pazienti colpiti da ictus al fine di ottenere, tramite approcci innovativi basati sull’intelligenza artificiale e il machine learning, un biomarcatore della malattia che quantifica la compromissione visuospaziale e predice il recupero funzionale. Inoltre, verrà sviluppato un sistema di neuroriabilitazione basato sullo sguardo finalizzato alla “normalizzazione” dei movimenti oculari. Il progetto del Prof. Zorzi si svolgerà in collaborazione con una seconda unità di ricerca diretta dal Professor Maurizio Corbetta all’interno della Clinica Neurologica dell’Azienda Ospedaliera dell’Università di Padova.

 

  • Andrea Turolla, responsabile del Laboratorio di Tecnologie Riabilitative e Ricercatore Senior presso il San Camillo IRCCS, ha partecipato al bando con il progetto “Characterisation of voluntary motor behaviour by muscle synergies, to improve efficacy and personalisation of rehabilitation therapy for upper limb, after stroke”. Lo studio del Dottor Turolla permetterà di descrivere come l’uomo controlla volontariamente i movimenti dell’arto superiore e come questa capacità si modifichi dopo un ictus, utilizzando i segnali elettrici che provengono dai muscoli. Verranno applicati metodi computazionali ed elettrofisiologici avanzati, allo scopo di individuare quali pazienti rispondono positivamente alla riabilitazione motoria dell’arto superiore erogata mediante realtà virtuale. L’équipe che seguirà il progetto del Dottor Turolla sarà composta da Dario Farina, Professore dell’Imperial College London, dalla Dottoressa Michela Agostini, coordinatrice dei fisioterapisti presso l’Unità di Riabilitazione del San Camillo IRCCS, dal Professor Daniele Marinazzo, Professore dell’Università di Ghent e fisico statistico presso l’Unità di Neuroscienze del San Camillo e, infine, dalla Dottoressa Anna Maria Cortese, fisiatra dell’Unità di Riabilitazione del San Camillo IRCCS.

 

  • Maria Montefinese, ricercatrice Postdoc del Dipartimento di Psicologia dello Sviluppo e della Socializzazione dell’Università di Padova, porterà avanti il progetto “Behavioral and neurobiological diagnostic and prognostic markers of post-stroke aphasia: a novel approach based on electroencephalography measures”. Lo studio è volto ad identificare i marker comportamentali e neurofisiologici che influenzano la severità e il recupero dall’afasia in seguito a ictus, aprendo la strada a nuove strategie di riabilitazione personalizzate. Il progetto si focalizzerà in particolar modo sullo studio dei processi coinvolti nel recupero del significato delle parole, aspetti di solito ignorati nella pratica clinica ma che influenzano un ampio range di popolazioni neurologiche e psichiatriche. L’équipe della Dottoressa Montefinese sarà composta dalla Dottoressa Martina Garzon, logopedista del San Camillo IRCCS, da Ettore Ambrosini, professore del Dipartimento di Neuroscienze all’Università di Padova, e la Dottoressa Silvia Benavides Varela, ricercatrice del Dipartimento di Psicologia dello Sviluppo e Socializzazione dell’Università di Padova.

 

  • Giovanni Pellegrino, Medico Neurologo e Responsabile della Linea di Neuroplasticità e riabilitazione motoria al San Camillo IRCCS, ha ottenuto il finanziamento grazie al progetto “Assessment and modulation of cortical gamma synchrony to predict and improve stroke recovery”. Lo studio del Dottor Pellegrino ha come obiettivo quello di esaminare le basi neurofisiologiche di una specifica risposta del cervello (la sincronizzazione in frequenze gamma) in pazienti con ictus e di migliorare il recupero funzionale di tali pazienti attraverso la modulazione di questa risposta cerebrale con la stimolazione transcranica a corrente alternata (tACS), una tecnica sicura ed economica. Nel team del Dottor Pellegrino ci saranno il Dottor Giorgio Arcara, Ricercatore Senior e Responsabile del Laboratorio di Neurofisiologia e Neuromodulazione al San Camillo, e Domenico Formica, Professore presso il Centro Integrato di Neuroscienze dell’Università Campus Bio-medico di Roma.

 

Verso una ricerca sanitaria sempre più innovativa

L’Istituto è lieto dell’opportunità data dal Ministero della Salute, sicuro che questi progetti di ricerca porteranno una ventata di miglioramento ed innovazione alla ricerca sanitaria volta al recupero del paziente affetto da una delle malattie più comuni ed invalidanti del Paese, l’ictus cerebrale.

Buona fortuna ma, soprattutto, buon lavoro a tutti!

 

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