Data: 

17 ottobre

Ore:  

11:00-13:00

Luogo: 

IRCCS Ospedale San Camillo, Via Alberoni 70, Venezia 

Per iscriversi: 

Scrivere un’e-mail a comunicazione@hsancamillo.it

Seminario in lingua inglese

Seminario in collaborazione con la Biennale Musica in occasione del concerto-installazione Music for Surrogate Performer (25 ottobre – ore 20.00 – Sala delle Colonne di Ca’ Giustinian, prenotazioni su www.labiennale.org)

Guy Ben-Ary, stimato artista e ricercatore proveniente da Perth, Australia, gode di una risonanza internazionale per la sua abilità nel fondere scienza e arte mediatica, ed è particolarmente noto per le sue opere d’arte biotecnologiche. Il 25 ottobre Ben-Ary presenterà alla Biennale Musica 2023 di Venezia l’opera “Music for Surrogate Performer” insieme agli artisti Nathan Thompson, Darren Moore e Andrew Fitch (per maggiori informazioni, visitare il sito ufficiale della Biennale di Venezia). Per la realizzazione di questa performance, Guy Ben-Ary preparerà il materiale biologico nelle infrastrutture del laboratorio di neurobiologia guidato dalla dottoressa Rita Barresi, a capo della Linea 1 – Biomarcatori diagnostici e prognostici.
In occasione della sua partecipazione alla Biennale Musica, il 17 ottobre Guy Ben-Ary condurrà un seminario all’IRCCS San Camillo. Durante l’incontro, esporrà i principi e le tecniche che caratterizzano la sua arte, concentrandosi in modo particolare su “Music for Surrogate Performer”. Introdotta dalla dottoressa Rita Barresi, la sessione aspira a stimolare una riflessione non solo sui possibili esiti dell’intersezione tra biologia e arte, ma anche sulla forza della creatività come catalizzatore dell’innovazione e del progresso scientifico.

La Lettura, rubrica del Corriere della Sera:

“Ascolta bene, questa è la musica del cervello”

MUSIC FOR SURROGATE PERFORMER

 

“Ciò che accomuna l’arte e la scienza è la creatività. Per questo mi sono trovata a immaginare come questa performance possa essere letta alla luce delle interpretazioni più disparate. Per esempio si potrebbe scoprire che le cellule di un paziente con malattia neurodegenerativa emettano suoni diversi rispetto ad altri”.

Dott.ssa Rita Barresi

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